Sergio Tarabugi

Sergio Tarabugi è nato a Viareggio nel gennaio del ’56, quello della nevicata record che paralizzò l’Italia per una settimana e che è stata celebrata da una bellissima canzone che Franco Califano ha messo in bocca a Mia Martini e altre famose interpreti. I genitori erano commercianti, originari del cuore di Toscana, in quell’angolo che vede baciarsi ben 4 province (Pisa, Lucca, Pistoia e Firenze). All’età di circa un anno, si trasferirono a Livorno dove aprirono una pizzeria tavola-calda, nel quartiere Stazione. Ha studiato al Liceo Scientifico Statale Enriquez di Livorno, dove in parte è ambientato questo romanzo. Nel ’79, interrompendo gli avanzati studi universitari senza un valido motivo, ha iniziato a lavorare in ambito “logistica-shipping”. Nell’81 si è sposato con Maila, che ancora lo sopporta con amore ricambiato. Nel 1988 la crisi del settore portuale lo ha costretto a cercare lavoro altrove e nel luglio dello stesso anno, con dispiacere ma anche curiosità, si è trasferito a Parma con la famiglia (moglie e figlio di sei anni), sempre occupandosi di logistica e trasporti, mestiere che ha svolto per 45 anni specializzandosi in trasporti intermodali e supply chain management, nei settori moda e automotive. Pensionato da un paio d’anni, continua ad esercitare come consulente e, a tempo perso, con soddisfazione, opera anche come docente delle suddette materie in corsi ITS e altre organizzazioni didattiche. L’idea di scrivere un romanzo se la porta dietro da molti anni e finalmente ha portato a termine questa modesta opera che, con ogni probabilità, rimarrà l’unica. Dipende da voi…