
Dopo essersi risvegliata, Lory si sente confusa e spaesata. Niente di tutto quello che credeva reale era davvero accaduto: suo marito non l’aveva tradita, la sua famiglia era ancora unita e soprattutto non aveva mai rincontrato Mark. Tutti quei momenti che le erano sembrati autentici, in realtà facevano parte di un sogno e non poteva condividerlo con nessuno. Dopo lo shock iniziale decide di mettere tutto nero su bianco, raccontando ciò che ha “vissuto” in quei tre giorni di coma. Scrive quella storia solo per se stessa, per non dimenticare mai le emozioni che ha provato, ma quando si confida con Evelyn, il suo entusiasmo la convince a farne un libro e pubblicarlo. Per paura di compromettere il suo matrimonio, utilizza uno pseudonimo e porta avanti questo progetto con l’intento di restare nell’ombra. Inizialmente il suo piano procede senza intoppi, ma il destino non le permetterà di portarlo avanti per molto tempo, costringendola a rivivere le scelte che ha fatto.