Sabrina nasce in un caldo giorno di giugno, accolta dall’amore di una famiglia che, almeno in apparenza, sembra felice. I suoi primi ricordi sono teneri e colorati, immersi nella natura e circondati da affetto. Ma col tempo, quell’infanzia si tinge di ombre: la madre, un tempo figura di protezione, si trasforma nella fonte di paure, umiliazioni e abusi, mentre il padre cerca disperatamente di mantenere la normalità. Crescendo in un clima familiare segnato da violenze fisiche e psicologiche, Sabrina sviluppa ansie, disturbi alimentari, ossessioni e un profondo senso di inadeguatezza. Ogni giorno è una battaglia tra il bisogno d’amore e il desiderio di fuggire. Quando, poi, la violenza sfiora l’irreparabile, Sabrina si trova a un passo dal gesto estremo, ma una voce interiore, forte come un destino, la salva: “Il 26 giugno andrai via da qui”. Da quel momento, inizia il suo difficile ma necessario cammino verso la rinascita. Affidata al padre e alla sua nuova compagna, Sabrina prova a ricostruirsi: affronta le ferite, sperimenta un nuovo tipo di affetto, ma porta con sé i traumi di un’infanzia negata. È un lungo percorso fatto di regressioni e piccoli miracoli, di notti insonni e nuovi sapori, di lotte interiori e nuovi legami. Questa è la storia di una bambina che, come un fiore calpestato, ha trovato la forza di rifiorire tra le crepe dell’asfalto. Una storia potente di resilienza, dolore e possibilità di rinascere anche dalle macerie.